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Caro Direttore, credo che la vicenda dell’infermiera di Voghera, che ha negato la “pillola del giorno dopo” a due ragazze, vada affrontata sul piano etico, scientifico e giuridico. Su quello etico, nessuno può essere costretto a compiere un atto che possa comportare la soppressione di una vita umana. Su quello scientifico, la decisione dell’Agenzia del Farmaco di togliere dal bugiardino della pillola ogni riferimento a possibili effetti abortivi è sotto giudizio dinanzi al Consiglio di Stato: si legga l’ordinanza n. 4057/2014. Su quello giuridico, il diritto all’obiezione di coscienza è contenuto nella legge sull’aborto (art. 9), nel codice deontologico degli infermieri (art. 8) e ha rilevanza costituzionale (si v. Corte cost. n. 35/1997). Il Comitato nazionale per la Bioetica con nota del 28.5.2004 sulla “contraccezione d’emergenza” ha sancito come legittimo il rifiuto degli operatori sanitari di somministrare la pillola in questione. Ritengo dunque condivisibile e legittimo il comportamento dell’infermiera.
Marco Ferraresi, Presidente Unione Giuristi Cattolici di Pavia